La successione senza testamento: quali rischi?

1° marzo 2012. Lucio Dalla muore improvvisamente, stroncato da un infarto a Montreux, Svizzera, a tre giorni dal suo 69° compleanno. Il grande cantautore bolognese lascia il compagno, Marco Alemanno. E, questo il punto di cui discuteremo, un’eredità gigantesca: la casa museo di via D’Azeglio 15 a Bologna; una casa a Milo, sull’Etna; un appartamento alle isole Tremiti e uno a Urbino; terreni; uno yacht; quadri, sculture e memorabilia; le quote azionarie di due società; i diritti SIAE sulle sue canzoni. Come è facile immaginare, un patrimonio milionario.

Lucio Dalla non scrisse un testamento e per il compagno, Alemanno, non ci fu nulla da fare: a dividersi beni mobili e immobili, secondo le disposizioni di legge, furono gli eredi legittimi, ovvero 5 cugini di quarto grado di parentela.


LA SUCCESSIONE SENZA TESTAMENTO
Uno spunto da cui partire per analizzare e conoscere il funzionamento di un aspetto importante della vita che viene spesso sottovalutato. Proprio come Dalla, più del 90% degli italiani lascia che a decidere cosa accadrà ai propri beni dopo la morte sia il codice civile.

I motivi sono diversi e ne elenchiamo tre, classici. Rinvio del problema o scarsa pianificazione: «Inutile pensarci oggi, tanto non mi accadrà nulla». Superstizione: «Se ci penso, me la vado a cercare». Fiducia, o mancata conoscenza, della legge: «Il sistema sarà studiato nel modo migliore». Capita spesso che questo “errore” porti poi a spiacevoli conseguenze: basti pensare che in Italia i contenziosi ereditari sono il secondo motivo di causa civile. Cause costose, poiché lunghissime: la media è di 8 anni.


IL FUNZIONAMENTO
Entriamo nel dettaglio e vediamo come funziona la successione legittima (senza testamento). Per farlo ci serviamo di questi due grafici: il primo spiega cosa accade in presenza di un coniuge vivente; il secondo in assenza del coniuge.


PROGRAMMARE E VIVERE SERENI
Evidente come i problemi principali sorgano non sui beni mobili - che sono facilmente divisibili - quanto sui beni immobili. Un esempio molto attuale è quello di due fidanzati, non sposati, che comprano una casa insieme. Ognuno di loro possederà metà dell’immobile. In caso di morte di uno dei due e in assenza di figli, sarà la famiglia di chi viene a mancare, a ereditare la metà di casa del defunto. Un potenziale grosso problema, perché chi resta potrebbe non avere disponibilità economiche per “saldare” la quota e tenere il pieno possesso della casa.

Cosa fare dunque? Il modo migliore per affrontare serenamente questo delicato passaggio è dunque quello di programmare, affidandosi a un esperto in materia che possa suggerire gli strumenti migliori per ogni esigenza.

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